Karate Do
IL COMBATTIMENTO (KUMITE)
Gichin Funakoshi (船越 義珍), disse: "Non ci sono dispute nel Karate".
Prima della seconda guerra mondiale, in Okinawa, il kumite non era parte integrante dell'insegnamento.
Shigeru Egami riferisce che, nel 1940, alcuni karateka furono cacciati dal dojo perché usavano combattere facendo a pugni.
Tra
le caratteristiche del Kumite del Karate si nota che i colpi, ad
eccezione del Kyokushinkai (e degli stili a contatto pieno da esso
derivati), non vengono affondati alla ricerca del knockout
dell'avversario, ma vengono arrestati per ovvi motivi di incolumità.
Le
tecniche tuttavia devono dimostrare il loro potenziale ed essere
eseguite, arrestandole con controllo per non arrecare eccessivi danni.
Ciò è possibile grazie ad un adeguato allenamento e ad un opportuno regolamento di gara.
Quest'ultimo
infatti prevede, in linea di massima, un lieve contatto a livello
addominale, nessun contatto con tecniche di braccio al volto e un
lievissimo contatto con tecniche di calcio al volto (anche se esistono
vari regolamenti e, per esempio, in alcune federazioni e in determinati
stili il contatto è consentito).
L'eventuale
ausilio di protezioni preventive (conchiglia, paradenti, corpetto,
paratibia-piede, guantini) e l'adozione di sanzioni adeguate e di
opportune norme completano il regolamento nella massima tutela dei
praticanti.
Negli
anni cinquanta, il maestro Mas Oyama creò il Kyokushinkai (Full Contact
Karate) e da esso, successivamente, si svilupparono molti altri stili
che facevano del contatto pieno il loro punto di forza.